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Tra tutti i vantaggi di cui ho potuto beneficiare sulla messa in pratica del monoallenamento ne ho potuto isolare uno negativo che sempre si manifesta durante lo svolgimenti di questa strategia. Forse un solo fattore negativo a fronte di molte altre decine positivi non può essere considerato un fattore così limitante. Desidero comunque riportarlo per correttezza verso gli atleti che scelgono di svolgere il monoallenamento per la loro preparazione. Infatti chi si orienta all'agonismo per 'fare risultato' in gara non potrà dare enfasi alla prestazione e chiudere una competizione per arrivare primo se si usa questa soluzione infrequente. Dopotutto arrivare bene in classifica non significa vincere! La prestazione in termini di velocità con il monoallenamento risulta penalizzata se paragonata a strategie classiche ad alto volume. Per ovviare al problema, se lo stato articolare del praticante è integro, è possibile avviare una soluzione ibrida che preveda l'uso di allenamenti monosettimanali nei periodi fuori gara, per poi spostare l'asse delle sedutei verso una soluzione più ad alta frequenza nel mese prima della competizione programmata, se l'obbiettivo è 'fare risultato'...
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